Ricominciare a sognare di camminare nuovamente per le strade del mondo!

La parola VIAGGIO torna sulle nostre labbra perchè del viaggio siamo finalmente tornati a parlarne. Il viaggio, in questi ultimi mesi è mancato profondamente così come si sono ristrette le parole legate ad esso, ma che ora abbiamo il dovere di portarle nuovamente fuori dai nostri cuori. Un grazie allora a San Servolo Servizi Metropolitani che ha creduto nella rassegna “La Villa dei viaggiatori. Tra parole e immagini dal Mondo” concedendo i meravigliosi spazi di Villa Widmann a Mira e dandomi l’opportunità di concepire l’iniziativa con serenità e in autonomia. Ho curato l’organizzazione di questi cinque incontri con autori e fotografi cercando di comporre un programma che potesse raccontare cosa in passato ci ha offerto il mondo, ma soprattutto cosa potremmo tornare a scoprire con occhi nuovi e con una nuova consapevolezza.

La Romania, che ha inaugurato la rassegna, del fotografo National Geographic Iago Corazza, è stata una vera scoperta: un paese a molti sconosciuto e pregno di pregiudizi che hanno però avuto il merito di mantenere questo paese fuori dai circuiti del turismo e che hanno contribuito a preservare un grande numero di identità culturali, etniche e sociali uniche nel loro genere, che oggi la rendono un luogo così speciale. Inaspettata e sorprendente, la Romania racchiude gioielli antropologici di rara bellezza e ci accompagna tra i monasteri affrescati della Bucovina, oggi Patrimonio dell’Umanità dove si rimane senza fiato di fronte a tale meraviglia, ma anche nel delta del suo Danubio che regala un luogo di pace con una straordinaria varietà di flora e di fauna, che ne fanno una eccellente meta naturalistica dove regalarsi momenti preziosi. La Romania è oggi il cuore pulsante di un’Europa ancora integra e per certi aspetti sconosciuta, che è riuscita a conservare intatta la sua spettacolare identità.

Il fotografo naturalista Marco Mercuri, con la sua passione verso il viaggio e la fotografia che ancora gli fa brillare gli occhi, ci ha portati tra i grandi animali dell’Africa dove anche lui, il Re della savana, il leone, riesce a dedicarsi un momento di puro ozio. Le immagini hanno rappresentato un percorso delle esperienze di viaggio tra Kenya, Tanzania, Zimbabwe e Sud Africa esaltando l’interpretazione di questi luoghi con l’uso del contro-luce, con esaltazione degli ampi spazi e l’utilizzo di tempi lenti che aiutano a catturare l’essenza del movimento sintetizzando nelle immagini la visione più intima. La platea è rimasta letteralmente senza fiato davanti a immagini dove la poesia e la natura erano tutto.

E poi la mia America, che con il co-autore, mio padre, Giuseppe Moreschi, abbiamo raccontato attraverso le sue curiosità, che sembrano banali e divertenti ma ognuna contiene la storia di questa nazione e soprattutto i valori intrinsechi degli Stati Uniti e dei suoi abitanti. Molte di queste curiosità infatti sottolineano fortemente quello che l’America ha rappresentato nell’immaginario collettivo: la forza di credere in un sogno e di realizzarlo.

Quando ho curato il programma di questa rassegna, volevo fortemente che ci fosse almeno una data dedicata all’Italia perchè siamo si viaggiatori che camminano per il mondo ma, complici anche questi mesi di fermo aereo forzato, abbiamo avuto la fortuna di riscoprire il nostro meraviglioso paese.
Ecco allora che quando il fotografo professionista Marco Tortato mi ha proposto la sua Matera sono stata doppiamente felice, perchè questa magica città rappresenta, nel suo essere più profondo, la vera rinascita.
Una rinascita nata dalla forza e dalla volontà cercando di non snaturare ciò che la natura e la storia avevano creato; da vergogna nazionale è ora patrimonio Unesco.
Visto anche il momento storico che stiamo vivendo, dove la rinascita è ciò che tutti ci auguriamo, il ritratto di questa città diventa davvero un simbolo del nostro risveglio.
In fotografia il ritratto è un gioco a due, un dare e ricevere, un momento magico dove fotografo e soggetto instaurano una relazione e diventano complici. La potenza di questa città ha sicuramente regalato a Marco quel momento sublime, riportato poi nelle immagini che raccontano una città di forti ombre e alte luci, una città tra Inferno e Paradiso.

 

Si dice che per gli occidentali il Giappone era e resta un luogo spiazzante.
Concordo, ciò che è rimasto nei miei ricordi è che da un viaggio in quelle terre ne esci stordito, splendidamente affascinato ma turbato, sembra quasi un mondo a se, e forse lo è. Paola Casulli ci ha condotti dentro a questo mondo di pura bellezza elegante dove il vuoto diventa necessità per la costruzione di ogni cosa, dove lo spazio e la pausa diventano estetica per la bellezza più elevata. All’incontro si è affiancata una meravigliosa mostra fotografica che raccoglie sette scatti di un’unica porzione di territorio abitato dalle bianche betulle, una rappresentazione del Giappone più rarefatto ed emozionante.
Un incontro questo, di indiscussa levatura, per fare ricordare a noi tutti che la “bellezza salverà, sicuramente, il mondo”.

 

Sono stati incontri che hanno superato l’indubbio interesse del viaggiatore perchè sono andati oltre. Oltre le nostre giornate passate nel silenzio di casa, guardando fuori dalle nostre finestre, dove i confini erano più che ravvicinati, oltre le valigie riposte in un angolo nascosto, sognando di andare lontano, oltre le guide turistiche mai più lette dedicandoci a studiare le ricette più fantasiose.
Siamo andati oltre e finalmente abbiamo pensato di poter nuovamente camminare per le strade del mondo!